Quali sono i risultati dell’Housing first nella vita delle persone?

Il permanent supportive housing, un sostegno economico con un reddito minimo o un piccolo lavoro, il supporto sociale di una equipe di operatori formati sul metodo, sono gli ingredienti che rendono efficace un intervento di housing first per una persona che viene da una condizione di senza dimora.

I dati del progetto Housing First Roma lo confermano. Già 32 persone sono state accolte in una casa in 24 mesi. Anche a Roma Housing First è possibile.
Inizialmente l’aiuto era quasi totale . Ma già dopo i primi sei mesi, tutte le persone hanno ottenuto il riconoscimento di alcuni diritti come l’iscrizione anagrafica presso l’abitazione, la scelta del medico di base dal quale recarsi per prendersi cura della propria salute e il reddito di cittadinanza (inclusa la quota per l’affitto).

Siamo di fronte a persone con tanti anni di vita in strada, con un’ età media di 53 anni, per le quali ricominciare non è sempre facile. Il lavoro rimane una difficoltà sia a causa dell’età che delle fragilità che ci si porta dietro. Alcuni di loro però ce l’hanno fatta: 13 persone sono oggi autonome, hanno una casa, un piccolo lavoretto come badante, pulitore, magazziniere, il reddito di cittadinanza e un nuovo quotidiano. Anche riempire “il tempo libero”, ci raccontano gli operatori, non è facile. Le persone prima erano impegnate tutto il giorno a sopravvivere e a spostarsi da un servizio all’altro.

Oggi la giornata va reinventata. E allora vengono proposte attività di volontariato, corsi di italiano, bilanci di competenze e personalizzazione dei percorsi, mentre in alcuni casi si perpetuano “vecchie abitudini” e si frequentano luoghi “familiari”. I più giovani, accolti da poco in appartamenti condivisi, sono impegnati in attività di studio o ad imparare un mestiere.

La convivenza non è sempre facile, così come trovare alloggi singoli e accessibili in una città a Roma. I tutor di progetto cercano di abbinare gli inquilini per affinità ma allo stesso tempo lavorano sui percorsi individuali in modo che ognuno possa trovare un proprio spazio e una propria indipendenza all’interno dell’appartamento.

L’Housing First non è la panacea di tutto, ma i risultati dimostrano come l’alloggio genera stabilità nella vita delle persone, miglioramento della salute e del benessere generale, riduzione del consumo di alcol, integrazione nella comunità e sostegno economico.

Uno degli strumenti di valutazione più richiesti dalle equipe Housing First è Onda del cambiamento, uno degli strumenti di Sinossi, il sistema di valutazione fio.PSD, che rileva i cambiamenti nella vita delle persone grazie alla casa. Il processo raffigurato nel grafico, nella sua forma a onda, mostra come nell’ambito delle dipendenze (inclusi gioco, tabacco etc) si sia registrato un progressivo miglioramento, in una scala di valore da 1 a 10, passando da diverse fasi che favoriscono consapevolezza e autodeterminazione della persona e nella sua volontà di prendersi cura di sé.