il Progetto

Sperimentare e applicare il modello Housing First nella città di Roma, con le sue criticità urbanistiche e sociali, attraverso un progetto quadriennale per persone senza dimora e/o in situazione di deprivazione abitativa

 

Perché in Roma

Roma è stata individuata e scelta perché nella capitale non è mai stato sperimentato un progetto HF con numeri significativi; questo a causa delle seguenti motivazioni:

  • Difficoltà immobiliari: dagli anni ’70 non ci sono stati investimenti negli alloggi popolari: i costi di alloggio (acquisto e affitto) sono molto alti, specialmente se nel contesto della città
  • Difficoltà istituzionali: debolezza dei servizi sociali e assistenziali (riduzione delle risorse economiche ma modelli classici di intervento); alta burocrazia
  • Difficoltà sociali: alto numero di poveri, senza dimora e/o con gravi problemi abitativi; crisi delle reti di intervento della città (scarso senso della comunità)

 

Il Progetto Housing First a Roma

Il progetto vuole sperimentare e applicare il modello di Housing First a Roma, inserendo  in casa, in un periodo di 4 anni, 40 persone senza dimora e/o in una situazione di grave problema abitativo (in linea con le categorie previste dalla Classificazione europea sulle gravi forme di esclusione abitativa e senzatetto, ETHOS)

Ciò avviene seguendo gli otto principi chiave di Housing First in Europa che derivano direttamente dal modello Pathways, sviluppato dal Dr. Sam Tsemberis, a New York

 

Metodologia

In linea con gli otto principi chiave dell’Housing First in Europa, il progetto HFR, così come indicato dalle Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia, è implementato sulla base delle seguenti condizioni preliminari:

  • considerare la casa come un diritto umano e uno strumento per la cura della persona
  • essere in grado di gestire l’impegno a lavorare con le persone per tutto il tempo necessario al fine dell’acquisizione di una autonomia sostenibile
  • dotarsi di appartamenti liberi, in varie parti della città, (possibilmente vicino a spazi centrali e collettivi e luoghi della vita cittadina)
  • tenere distinti qualsiasi tipo di trattamento (ad esempio psicologico, psichiatrico o disintossicante dall’alcool e dalle droghe) dall’abitazione (intesa come diritto all’alloggio)
  • avvalersi di un gruppo di volontari non retribuiti in grado di garantire professionalità con profili diversi che, a seconda del target identificato e del tipo di approccio di intervento utilizzato (intensivo o di supporto), sia in grado di preparare un tipo di intervento integrato e trans-disciplinare
  • rispetto della autodeterminazione dei soggetti coinvolti
  • perseguire un approccio al recupero (cioè sostenere la persona nel recupero delle relazioni sociali con la comunità di riferimento, riassumendo un ruolo sociale, ricostruendo un senso di appartenenza)

 

Operatività

Il progetto HF a Roma si è dato queste linee operative:

  • cercare case in grado di ospitare convivenza tra 3-4 persone perché, in base all’esperienza dei sostenitori, è attraverso la coesistenza che sono i percorsi di inclusione più efficace in Italia;
  • seguire un approccio flessibile che tenga conto, nella definizione del gruppo di conviventi, delle condizioni particolari del beneficiari;
  • si è scelto, nella definizione del budget, di valutare come standard il modello della convivenza tra 4 persone, con un progetto di accompagnamento e inclusione sociale di 18-24 mesi, con un impegno economico che diminuisca nel tempo, in modo che dopo 24 mesi la casa raggiunga la propria autonomia socio-economica.

Da un punto di vista operativo il progetto è gestito da un Project Manager e da un Comitato tecnico, composto da 5 professionisti CSE e fio.PSD con decenni di esperienza nei servizi per le persone in povertà assoluta e in particolare nel modello Housing First.

 

Ogni Team di intervento è responsabile di 5 case ed è composto almeno da:

  • 1 assistente sociale (volontario)
  • 1 tutor di inclusione (dipendente)
  • 3 volontari con diverse competenze professionali (medico, infermiere, educatore, ecc.) E / o operatori senior con più di cinque anni di esperienza nei servizi per i senzatetto. Come richiesto dalla legislazione locale, infatti, (Regione Lazio, 41/2003 e DGR 125 e 126 del 2015) i volontari che hanno “un’esperienza quinquennale documentata nei servizi socio-assistenziali” possono essere confrontati con operatori professionali campo dell’assistenza sociale

 

Ogni squadra di intervento operativo si prende cura di:

  • SELEZIONE: identificare i cittadini senza dimora per proporre la partecipazione a HFR e stipulare un accordo scritto con il beneficiario secondo gli obiettivi definiti, in accordo con il Comitato tecnico (…)
  • EDIFICI: individuare, in collaborazione con il Comitato Tecnico, appartamenti compatibili con le esigenze, le risorse disponibili e le preferenze espresse dei cittadini anche sul mercato della proprietà privata;
  • FLESSIBILITÀ: modulare i propri interventi in relazione alle specifiche condizioni dei problemi abitativi dei singoli cittadini, adattando e personalizzando le proposte di percorso, individuando forme di supporto (…) che favoriscano il rafforzamento il livello di autonomia delle persone coinvolte
  • PERCORSI: in particolare, proporre, organizzare e definire con le persone il percorso personalizzato per abitare in modo soddisfacente la propria casa sulla base di aspirazioni, desideri realisticamente realizzabili e risorse che possono essere attivate (curando con particolare attenzione la scelta della casa, insediamento abitativo e accompagnamento degli aspetti concreti della vita quotidiana) secondo i principi della metodologia Housing First e con un approccio mirato al recupero;
  • MEDIAZIONE: mediare in aiuto del beneficiario nei rapporti con il proprietario dell’appartamento, (…) con il responsabile di condominio, altri inquilini e vicini di casa
  • LAVORO: preparare interventi mirati a sostenere l’inserimento lavorativo o percorsi di inclusione attiva adattati alle capacità e alle competenze del beneficiario
  • NETWORK: identificare e coltivare partnership con soggetti presenti nella comunità locale grazie alla quale il beneficiario può sperimentare sia l’inclusione lavorativa sia formativa, e contesti di relazioni sociali, attivazione civica e investimento emotivo per promuovere empowerment, emancipazione e contrasto isolamento e solitudine favorendo anche le scelte di reinserimento in abitazioni condivise con altri cittadini;
  • RIABILITAZIONE: nel caso in cui la persona rifiuti il progetto o le condizioni per continuare cessino di esistere, (…) il Team in accordo con il Comitato tecnico, si impegnerà a riformulare con lui e con i servizi di riferimento sulla base di desideri, aspettative e risorse realisticamente concreti ipotesi alternative identificando altre risorse abitative, anche temporanee, nel sistema generale dei servizi.